“Ciao, sono Orlando e questa è la mia prima GMG”. Così si presenta, Orlando appunto, 18 anni, di Tricase, diocesi di Ugento.
Studia e quest’estate aveva deciso di partire per fare una esperienza di volontariato in Albania. Alla fine però si è ritrovato a sentir parlare di Gmg e in fondo gli è parsa una valida alternativa da seguire. Non proprio volontariato, ma forse un percorso per provare a capire di più la sua fede. E’ partito sabato alla volta di Cracovia con il suo gruppo che ha fatto tappa a Pordenone. Domenica è sceso dal pullman e si è ritrovato immerso in una atmosfera ‘strana’. “Mi sono impressionato per la gente che ho visto per strada, tanti giovani tutti qui per vivere la propria fede e non pensavo che fosse ancora possibile, è bellissimo”.
“Ho sentito il Papa che ha parlato di noia, di noi giovani che spesso ci comportiamo come dei pensionati e mi ha davvero colpito – confessa Orlando. “Io mi sentivo così, anche io ho perso tempo a non fare niente, ma quello che ho visto in questi giorni mi sta dando la spinta per riavvicinarmi alla gioia della fede”. Adesso è ancora più forte in lui la voglia di partire e raggiungere i paesi più poveri per aiutare chi vive in condizioni diverse da lui. Vuole studiare psicologia, prepararsi e andare.
Poi c’è Martina, 22 anni di Agrigento. Anche per lei è la prima volta, la sua prima esperienza di GMG. Nessuno prima le aveva mai proposto la partecipazione all’evento, poi è stata scelta come animatore di Casa Italia e si è ritrovata immersa in un via vai di gente da accogliere. Ha ascoltato storie, risposto ai sorrisi e raccolto lacrime. Ci sono tante cose che non dimenticherà, in primo luogo le persone che le hanno aperto il cuore. E poi tutta la squadra degli animatori di Casa Italia. “In questi giorni ho imparato l’importanza del lavoro di squadra dove però ognuno trova il suo posto, ognuno ha un ruolo che rispecchia il carattere”. La prossima volta alla GMG ci andrà da pellegrina, di questo ne è certa, Martina.